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llustrissimo signor Direttore,
anche non avendo più rapporti (o quasi) con il vecchio gruppo, mi riesce difficile non prendere carta e penna per manifestare la mia più piena soddisfazione per la costituzione di questo "nuovo" periodico.
Dato il lungo periodo di assenza non sarò per niente breve, quindi La prego di iniziare in prima e poi lasciarmi un paio di pagine all'interno.
Prima di tutto vorrei sapere come abbonarmi per avere sempre notizie fresche sul gruppo. Inoltre Vi prego di tenermi presente per qualsiasi cosa potrebbe servire a contribuire alla sempre più grande riuscita dei giornale. Vi chiedo scusa anticipatamente per eventuali errori e per la grafia, ma ho da poco saputo che vi serviva qualche articolo riempitivo, ma purtroppo ho solo dieci minuti, quindi accontentatevi ed eventualmente correggetemi.
Primo gennaio 1995: il "grande assen

te". Anche non avendo nessuna convocazione scritta, mi era stato comunicato da Emilio della tradizionale partitella, ma ahimè (poveri voi) ho tutt'oggi problemi alle ginocchia infortunate nell'ultimo (per me) torneo (allego referto medico CTO).
Scrivendo queste "poche" righe mi ritorna in mente tutto il mio e Vs. passato: che dirvi? di qualche personaggio famoso? Vladimiro, che nel parco è stato forse l'unico che, soffrendo in prima persona, ha lasciato un ricordo "tangibile" (le palluccelle N.d.D.); oppure Davide Masciarelli, eterno bambino di sopra e di sotto, con la sua mammina che solo perché eravamo cuccioli non faceva altro che mettere in mostra le sue grazie, pensando di avere avanti dei ragazzini. Noi invece no, non lo pensavamo.
Ed ora non vi risparmio qualche aneddoto che vi accenno per farlo sviluppare meglio dal vostro BVNL. Dall'americano che mi prese a calci in culo mentre

giocavamo a guardia e ladri nella sua villa, alle mitiche sassaiole al Parco Verde contro gli americani con Bandi, Timothy e Fritz (ma non erano cani?? N.d.D.); dallo schiaffo del padre di Sor Mario alla Tomba di Scipione, alla capata in bocca a Roberto Cappabianca; dall'epoca delle americane Priscilla, Leslie, Lisa, alla "rivincita" delle italiane (un abbraccio). O quando cercavo di rassicurare mio padre che era tutto a posto mentre ricevevo (mantenuto da due stronzi USA) calci in bocca a più non posso; oppure quando andammo tutti al cinema al Villaggio e mentre le prendevo, voi, da buon amici, mi lasciaste a piedi.
Ah che bei ricordi Vi ringrazio anticipatamente per la pubblicazione di questo e soprattutto di "quell'altro" articolo. Vi voglio bene a tutti.

Vs.Michele Pierro

casa altrui, trasgredendo anche le regole del gioco. Io, atterrito, assistetti a tutta la scena impotente. Sentivo la tua voce spezzata dal dolore urlare infinite volte la frase: "Ahia, Ahia. Listen, I play. I play! ". Fu solo dopo che ti rendesti conto che l'aggressore non era un americano ma un torinese che si incazzava ancora di più perché non capiva cosa dicevi.
Per quanto riguarda lo schiaffo del padre di Sor Mario, mi sembra di capire che sia stato ben bilanciato dalla capata a Roberto Cappabianca. 
Quelli sì, erano bei tempi, quando cioè

il Parco Marenola veniva puntualmente malmenato ogni qualvolta metteva fuori i piedi dal proprio territorio. Poi a poco a poco gli abbiamo dato la libertà di spingersi fino al Parco Palumbo ed oggi ce li ritroviamo addirittura imparentati. Una vergogna!!
Ti ringrazio comunque a nome di tutti, certi di ricevere ulteriori articoli come questo.
P.S. Potremmo fare un'eccezione e faxarti il giornale il giorno stesso della stampa. Abbiamo solo bisogno del tuo numero.

LEO

FRR! FRR! AACH! PTIU! Scusatemi, sigh, ma io mi commuovo facilmente, sob! Dopo essermi soffiato il naso ed asciugato gli occhi, mi permetto di rispondere subito al caro amico e fratello Mike. Il leit-motiv è quello del dramma ungherese, quindi prego i lettori di leggere queste righe nel modo appropriato.
Ricordo chiaramente la sera in cui fu duramente presa a calci la tua dignità perché ti eri andato a nascondere in

Le notizie della settimana

   25 Giorni allo sbarco di Stefano Lana.


  50 giorni alla partenza per la Grecia.

Stefano Lana segnalato al confine tra Uzbekistan e Tagikistan utilizzando gli
ultramodemi mezzi di trasporto della Azienda Traniviaria Azerbaigiana.

ANNO 1, NUMERO 13

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