“One’s destination is never a place, but a new way of seeing things.” - Henry Miller

Selcuk - Efeso

Arriviamo a Selcuk verso le nove di sera del 14 agosto. I due alberghi della città sono pieni, Facciamo un giro fino all'entrata delle rovine dove due soldati armati ci fanno segno di tornare indietro, la strada è chiusa per la notte. I soldati controllano che non ci siano attentati. Sulla via del ritorno in città incontriamo un pastore che ci offre un posto dove dormire... non con le capre ma in una palazzina in centro. La stanza è piccola e riempita di letti ma per noi va bene lo stesso, domani è la festa della vergine Maria e qui vicino, sulle pendici del Bulbul dag - Collina dell'usignolo - da cui è possibile vedere Efeso e il mare costellato di isole, c'è Meryemana Evi (Casa di Madre Maria) la casa dove S. Giovanni, dopo la morte di Gesù, portò Maria per gli ultimi anni della sua vita.

Visitiamo prima la Grotta dei Sette Dormienti "...si narra che durante la persecuzione cristiana dell'imperatore Decio (250 circa) sette giovani cristiani di Efeso furono chiamati davanti ad un tribunale a causa della loro fede. Essi, rifiutando di sacrificare agli idoli pagani, furono condannati ma momentaneamente rilasciati. Per evitare nuovamente l'arresto si nascosero in una grotta sul monte Celion, dalla quale uno di essi, Malco, vestito da mendicante, andava e veniva per procurare il cibo. Scoperti, vennero murati vivi nella grotta stessa. I sette giovani si addormentarono nella loro prigione nell'attesa della morte. Furono risvegliati da un gruppo di muratori che, sfondata la parete, volevano costruire un ovile. Erano passati duecento anni: Malco, tornato ad Efeso, scoprì con stupore che il cristianesimo non solo era ormai tollerato, ma era divenuto persino la religione dell'Impero. Il giovane, scambiato dapprima per pazzo, venne poi creduto quando il vescovo e i cittadini salirono alla grotta avvalorando il racconto. I sette giovani costituirono viva testimonianza della resurrezione dei corpi; perirono lo stesso giorno del loro risveglio e furono in seguito sepolti, per ordine dell'imperatore Teodosio II, in una tomba ricoperta di pietre dorate" da wikipedia.

Proseguiamo per la casa di Maria. Il 15 agosto pellegrini, fedeli di tutte le religioni e turisti da tutto il mondo vengono a celebrare la festa dell'Assunzione in questo posto ricco di pace e gioia, Devo dire che la casa, semplice in mattoni in mezzo al silenzio e al verde con la luce soffusa che entra dalle piccole finestre che è resa ancora più suggestiva dalle innumerevoli candele che incessantemente illuminano questo piccolo santuario, dona un senso di tranquillità, di pace, di gioia che tocca profondamente.

Il complesso archeologico

Si inizia dalla "Porta di Magnesia" e subito si entra nella storia. La strada sacra che portava all'Artemision, una delle sette meraviglie del mondo, è incredibilmante ben conservata, i palazzi che si erigono ai lati sembrano ancora abitati. La fontana di Traiano, il Tempio di Adriano, fino ad arrivare alla Biblioteca di Celso con le strutture

Photo

ancora intatte, le quattro statue della facciata - Virtù, Sapienza, Destino e Ingegno - ma da cui mancano i papiri distrutti durante l'invasione dei Goti. Il teatro, in cui trovavano posto venticinquemila spettatori, è scavato sulle pendici del monte Pion dove inizia la Via Arcadiana, lunga seicento metri e che finisce al porto, è completamente rivestita da marmo bianco fiancheggiata da colonne e negozi, era la via principale per entrare in città se si arrivava dal mare.

Il resto del viaggio è senza eventi di nota. Ci spingiamo fino ad arrivare a Marmaris cittadina splendidamente adagiata su una baia protetta dalle montagne dal mare stupendo e dalla vita notturna rinomata; ed oltre, fino ad Antalya capitale turca del turismo, zone di una bellezza naturale estrema ma anche di sviluppo turistico e commerciale. infine torniamo verso nord a Kusadasi dove ci imbarchiamo per Samos

Indietro